Mariotti, scrittore e giornalista italiano, ha collaborato per oltre mezzo secolo con la casa editrice Franco Maria Ricci. Per molti anni attivo nell’editoria, collaboratore di numerose testate (attualmente il «Corriere della Sera»), ha esordito con Butroto (1984), cui ha fatto seguito Matilde (1993; versione ampliata, con il titolo La storia di Matilde, 2003), romanzo costruito come un’unica frase, che ha la densa e minuziosa tessitura di un arazzo, definito da Pietro Citati come “il più bel romanzo scritto in Italia negli ultimi vent’anni”. Sono seguiti, tra gli altri: Classic pursuit (1995), Musica nella casa accanto (1999), una riflessione sul legame d’amore, Creso (2001), Storia di Alì (2005), un bambino venuto dal deserto arabo in un altro «deserto» occidentale, Gabbie (2006, con F. Puccinelli), che come recita il sottotitolo è Il «romanzo» di due compagni di banco. È anche autore di Le rovine di Segrate (2002): nel racconto che dà il titolo alla raccolta, sospeso tra horror e realtà, prefigura la distruzione della casa editrice Mondadori per mano degli scrittori rifiutati.
Fra i suoi ultimi volumi pubblicati, Piccoli addii (Adelphi), I manoscritti dei morti viventi (La nave di Teseo), Il Faraone Anguilla (Hopefulmonster), La biblioteca della sfinge (Palingenia), Uno zinzino di Zen, raccolta di brevi testi, in parte inediti, le cui proporzioni minute riflettono i toni timidamente aforismatici.